Vivere il tuo corpo e la tua sessualità con gioia e libertà è possibile.

Mi chiamo Giulia e sono un’educatrice sessuale. Con i miei contenuti su Patreon, le consulenze individuali e i Retreat ti aiuterò ad esprimerti senza giudizio, colpa e vergogna.

Il nostro destino non deve essere già scritto alla nascita.

Se nasci femmina ti insegneranno che la bellezza sarà il tuo valore, che la tua massima aspirazione sarà compiacere e dare piacere, ad altri perché – si sa – il tuo conta ben poco. Ti insegneranno a vergognarti, farti piccola, ad occupare meno spazio possibile. Se invece nasci maschio ti insegneranno che da un grande potere (economico) deriveranno grandi responsabilità e con una pacca sul petto ti diranno che devi essere forte, rapace, predatore. Nella nostra cultura binaria e patriarcale non c’è spazio per la complessità, la rottura, la creatività.

Ma se potessi riappropriarti della tua sessualità e riscriverla? Se potessi vivere il tuo corpo con libertà?

Possiamo farlo assieme.

Ti accompagnerò nella scoperta, nella ridefinizione e accettazione del tuo corpo e la tua sessualità.

Ti terrò la mano e farò il tifo per te.

Attraverso le consulenze individuali, l’abbonamento su Patreon e i Retreat prensenziali, potrai esplorare la tua sessualità e imparare a vivere il tuo corpo con gioia e libertà.

Possiamo farlo assieme.

Ti accompagnerò nella scoperta, nella ridefinizione e accettazione del tuo corpo e la tua sessualità.

Ti terrò la mano e farò il tifo per te.

Attraverso le consulenze individuali, l’abbonamento su Patreon e i Retreat prensenziali, potrai esplorare la tua sessualità e imparare a vivere il tuo corpo con gioia e libertà.

Se ti lascerai prendere per mano, sono sicura che allontanerai il giudizio e il senso di colpa, acquisirai più consapevolezza e costruirai una modalità più libera e personale di vivere il tuo corpo e la sessualità.

Ti sentirai liber* e non vorrai più smettere di ballare Pem Pem.

Dicono di me

Grazie Giulia, ho sempre voluto stare in topless ma per il mio seno prosperoso evitavo per paura di sguardi e commenti non richiesti. Ma da quando ti seguo inizio a vedere le cose da una prospettiva diversa e ti ringrazio per questo. Mi hai dato il coraggio di fare qualcosa che probabilmente prima non avrei fatto.

Chiara

Volevo ringraziarti perché il solo seguirti su Instagram mi ha permesso di esplorare il mio corpo alla veneranda età di 28 anni. E niente, è stato bellissimo e sto continuando a scoprire cose nuove, fra cui il provare piacere in modo dipendente esclusivamente da me. GRAZIE.

Anna

Ciao Giulia,
ho finito di leggere il tuo libro. Volevo ringraziarti: tra ciò che dici tramite Instagram e ciò che hai scritto, insegni tantissime cose e ispiri libertà vera. Volevo dirti grazie perché sei una persona che ispira una normalità rivoluzionaria, mi piaci tanto.

Viola

Chi sono

Sono antropologa, educatrice sessuale e content creator.

La mia missione è quella di facilitare e supportare l'empowerment di ogni persona, così come farebbe una compagna di squadra. Ogni persona deve poter spogliarsi dalla vergogna e dai sensi di colpa e liberare il proprio potere personale e fiorire.

Ogni persona merita il Pem Pem.

Quante volte controlli e sistemi il tuo corpo? Quante volte pensi a come appare? Questa cosa prende il nome di habitual body monitoring e lo facciamo circa ogni 30 secondi. Pensare costantemente a come appare il nostro corpo ci ha fatto perdere la capacità di sentirlo, di riconoscere i suoi stimoli e bisogni. L’ossessione per la bellezza ci ha res* più vulnerabili e insoddisfatt*.

Se invece di pensare al corpo come oggetto lo considerassimo uno strumento?

Quante volte controlli e sistemi il tuo corpo? Quante volte pensi a come appare? Questa cosa prende il nome di habitual body monitoring e lo facciamo circa ogni 30 secondi. Pensare costantemente a come appare il nostro corpo ci ha fatto perdere la capacità di sentirlo, di riconoscere i suoi stimoli e bisogni. L’ossessione per la bellezza ci ha res* più vulnerabili e insoddisfatt*.

Se invece di pensare al corpo come oggetto lo considerassimo uno strumento?